L'auto sartoriale: e anche l'abitacolo è specchio del proprio modo di essere

Di Ruggeri
Pubblicato il 29 lug 2006
L'auto sartoriale: e anche l'abitacolo è specchio del proprio modo di essere



Uno dei post precedenti chiamava in causa le dream-car ricarrozzate in versione Station Wagon. Sono l’espressione della personalissima visione di un appassionato su come dovrebbe essere la “propria” macchina. Niente di scandaloso, in linea di principio (quanti vanno dal sarto a farsi fare i “propri” vestiti? O c’andrebbero se non fosse, comunque, un lusso?) ma solo la voglia di infondere nella fredda lamiera i propri valori, le proprie idee il proprio gusto personale.
Ma non esistono solo le carrozzerie: quanti non desidererebbero i sedili in pelle di coccodrillo, i pannelli porta con il motivo di Louis Vuitton, la cuffia del cambio con il tessuto e il logotipo della maison Gucci. Dalla tedesca Mattes Interieurtechnik ecco, ad esempio, un’originale interpretazione in chiave lussuosa dell’abitacolo della Porsche Carrera GT (ma potrebbe esserlo di qualsiasi auto). E se c’è chi crede che sia una forzatura contro la natura dell’auto in questione, sappia che a Modena, un certo sig. Schedoni fabbricava i sedili (in pelle beige!) di una certa “rossa” di F1.



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