Bosch e i tagli al personale per uscire dalla crisi

Bosch è costretta a tagliare circa 5.500 persone per emergere da una crisi profonda, nella quale è sprofondato tutto il settore

Di Tommaso Giacomelli
Pubblicato il 27 nov 2024
Bosch e i tagli al personale per uscire dalla crisi

Il gigante tedesco della componentistica auto, Bosch, si trova ad affrontare una profonda crisi nel settore automotive, annunciando un piano di tagli al personale e riduzione dell’orario di lavoro per far fronte al calo della domanda. La notizia segue una serie di annunci simili da parte di altre importanti aziende del settore, come Volkswagen e Mercedes, dipingendo un quadro preoccupante per l’industria automobilistica tedesca ed europea.

Bosch e il piano per uscire dalla crisi

Bosch prevede di tagliare 5.550 posti di lavoro entro il 2027, di cui 3.800 in Germania. La divisione più colpita è quella delle “cross-domain computer solutions”, specializzata in sistemi di assistenza alla guida e guida autonoma. Ulteriori tagli sono previsti in diverse fabbriche, tra cui Hildesheim (750 posti di lavoro entro il 2032) e uno stabilimento vicino a Stoccarda (1.300 posti di lavoro tra il 2027 e il 2030).

Bosch intende ridurre l’orario settimanale di lavoro da 38/40 ore a 35 ore per circa 10.000 dipendenti. Questa riduzione comporterà un taglio salariale del 12,5%. Le misure partiranno a marzo dalla sede centrale di Gerlingen e si estenderanno ad altri impianti, tra cui Schwaebisch-Gmuend e Schwieberdingen.

Le cause della crisi

Dunque, vediamo quali sono le ragioni che hanno portato Bosch in una crisi pressante:

  • sovraccapacità produttiva causata da una domanda in calo per i ricambi auto, in particolare per le tecnologie avanzate come i sistemi di assistenza alla guida;
  • difficoltà strutturali che interessano l’intero settore automotive, sia i costruttori di veicoli che i fornitori.

Il consiglio di fabbrica di Bosch e la IG Metall hanno espresso forte opposizione ai tagli, annunciando una resistenza a tutti i livelli. È probabile che si apra un braccio di ferro tra l’azienda e i sindacati per negoziare il numero effettivo di licenziamenti.

Un settore in difficoltà

Bosch non è l’unica azienda del settore ad affrontare questa crisi. Anche Continental e ZF Friedrichshafen, insieme a numerose piccole aziende dell’indotto tedesco, stanno attuando misure simili di tagli e contenimento dei costi.

La situazione di Bosch evidenzia la profonda crisi che sta attraversando il settore automotive, in particolare quello tedesco. La transizione verso l’elettrico e le difficoltà economiche globali stanno mettendo a dura prova l’industria, costringendo le aziende a ristrutturazioni e tagli dolorosi. Il futuro del settore, e dei suoi lavoratori, rimane incerto.

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