F1, Monza: ci sarà pubblico presente con tribune riservate?

Per il prossimo GP d'Italia a Monza, potrebbero essere allestite delle tribune destinante ai vaccinati e altre per coloro che si sottoporranno a tampone.

Di Tommaso Giacomelli
Pubblicato il 3 giu 2021
F1, Monza: ci sarà pubblico presente con tribune riservate?

La Formula 1 è tornata ad avere il pubblico nello scorso appuntamento disputato nel Principato di Monaco, dove nel 2020 non si è corso a causa della pandemia di Coronavirus. Si vocifera che per l’appuntamento di settembre, in occasione del GP d’Italia, che si disputerà a Monza, il pubblico potrà sedersi sugli spalti, ma avrà forse delle tribune riservate. Questa è l’idea del presidente di ACI, Angelo Sticchi Damiani,  che vorrebbe allestire delle tribune no-Covid per i vaccinati e altre per chi fa il tampone, in modo da formare delle “bolle” grazie alle quali assicurare la massima sicurezza. In questo modo, verrebbe garantita un’affluenza maggiore presso l’autodromo.

Le parole di Sticchi Damiani

Il presidente di ACI, ha spiegato le sue intenzioni, che non sono certamente campate in aria:

Vorremmo riempire l’Autodromo di Monza al 70 o 80 per cento. Potremmo allestire delle tribune no-Covid per le persone vaccinate e altre per chi farà il tampone con il distanziamento e il 50% della capienza.

Il progetto è molto serio e sul quale si sta lavorando da tempo, in attesa che arrivino dei pronunciamenti dal CTS (Comitato Tecnico Scientifico) e dal Governo attraverso il Ministero della Salute.

L’idea

Il Grand Prix che si disputerà nel Parco di Monza, si presta per creare delle “bolle” dividendo gli spettatori fra quelli vaccinati e quelli che si sottoporranno al tampone. I primi potrebbero essere destinati a tribune riservate con accessi e parcheggi riservati, separati dal pubblico che dovrà restare distanziato dopo aver svolto un test molecolare. Da un punto di vista dell’organizzazione si tratterebbe di una grossa complicazione, tuttavia all’Autodromo di Monza ci sarebbe la piena disponibilità per essere degli strumenti di sperimentazione di protocolli che potrebbero essere estesi anche ad altre discipline e ad attività non solo del mondo dello sport. La palla passa al Governo e restiamo in attesa di quello che verrà intrapreso.

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