F1, Vasseur bacchetta Lewis Hamilton: "È troppo severo"
Lewis Hamilton in Ferrari secondo Vasseur: autocritica, ambizione e gestione della pressione per una stagione da protagonista in Formula 1
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/2025/08/frederic-vasseur-pas-content.jpg)
Nel mondo della Formula 1, ogni dettaglio fa la differenza, soprattutto quando si parla di piloti che hanno scritto la storia di questo sport. L’arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari nel 2024 ha inevitabilmente acceso i riflettori su un campione che non smette mai di stupire, non solo per le sue doti in pista, ma anche per il suo carattere estremamente esigente e il suo innato perfezionismo. In una recente intervista rilasciata ad “Auto Motor und Sport”, il team principal della scuderia di Maranello, Frédéric Vasseur, ha svelato alcuni aspetti inediti del britannico, mettendo in luce la sua tendenza all’autocritica e la sua severità di giudizio, sia nei confronti della vettura che di se stesso.
Vasseur, carezza a Hamilton
“Lewis è molto autocritico. È sempre estremamente esagerato nei suoi giudizi. A volte è troppo severo con la macchina, a volte con se stesso.” Queste le parole di Vasseur, che fotografano con precisione il carattere di Hamilton, costantemente sotto la lente d’ingrandimento di tifosi e media sin dal momento in cui è stato ufficializzato il suo attesissimo passaggio alla Ferrari. La pressione di un ambiente esigente e la voglia di primeggiare portano il sette volte campione del mondo a mostrare un livello di autocritica che pochi altri piloti sanno eguagliare, un tratto distintivo che spesso si manifesta in modo ancora più marcato nelle dichiarazioni pubbliche.
Frédéric Vasseur ha voluto sottolineare come, nonostante la percezione esterna di un pilota duro e inflessibile, la realtà all’interno del box sia diversa. “Il messaggio che trasmette peggiora solo le cose. Di solito è così estremo solo con la stampa. Quando entra nella sala briefing, di solito si è già calmato,” ha spiegato il manager francese. Queste parole raccontano di un Hamilton capace di razionalizzare le emozioni, trasformando la sua autocritica in uno strumento di crescita, soprattutto nei momenti in cui la delusione rischia di prendere il sopravvento, come accaduto dopo alcune qualifiche difficili o gare complicate, ad esempio a Budapest.
Una fase delicata
Interessante anche il parallelo tracciato da Vasseur con Nico Hülkenberg, pilota tedesco che aveva già guidato per lui in Formula 3. Anche Hülkenberg si distingueva per un’estrema esigenza nei confronti del team, ma sapeva bilanciare questa caratteristica con una dedizione quotidiana fuori dal comune, arrivando spesso al box già alle 6:30 del mattino. Questo esempio evidenzia come la determinazione e la costanza siano ingredienti fondamentali per chi ambisce a eccellere nel mondo della Formula 1.
La gestione della pressione rappresenta, secondo il team principal della Ferrari, una delle sfide più importanti per Hamilton in questa nuova fase della sua carriera. Vasseur ha infatti evidenziato l’importanza di aiutare il pilota britannico a non farsi travolgere da risultati che, seppur non sempre all’altezza delle aspettative, non devono essere vissuti come un fallimento totale. “Bisogna far capire che essere a un solo decimo dal poleman in qualifica non è la fine del mondo,” ha dichiarato, rimarcando come il percorso verso il successo sia fatto anche di momenti di difficoltà e di consapevolezza dei propri limiti.
Non manca lo spirito autocritico
In casa Ferrari, l’approccio sembra essere quello di valorizzare la determinazione e l’autocritica di Hamilton, incanalando queste qualità in modo costruttivo per il bene della squadra. Il clima che si respira all’interno del team appare improntato alla fiducia reciproca, con la consapevolezza che il perfezionismo del pilota, se ben gestito, possa trasformarsi in una risorsa preziosa nella corsa ai vertici della Formula 1.
L’arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari rappresenta senza dubbio una delle sfide più affascinanti e complesse della stagione 2024. Il lavoro di Frédéric Vasseur e dell’intero team sarà quello di supportare il campione nella gestione della pressione e nell’utilizzo della sua autocritica come leva positiva, affinché ogni esperienza, anche la più difficile, diventi un tassello fondamentale per la crescita collettiva. Solo così, un talento come quello di Hamilton potrà davvero esprimersi al massimo e portare la Ferrari verso nuovi traguardi, facendo leva su quella determinazione e quella ricerca della perfezione che da sempre lo contraddistinguono.
Se vuoi aggiornamenti su Formula 1 inserisci la tua email nel box qui sotto: